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Mammalogopedista

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nbsp; L’anno scorso ho fatto un esperimento di lettura con la mia pulce più grande. Con lei il rituale della “messa a letto” è sempre stato accompagnato dalla lettura di un libro, pensate, fin dai 4 mesi di età, come vi ho già raccontato qui.  Purtroppo i figli crescono  ed arriva un momento in cui i libretti cartonati, per quanto belli siano Winnie Pooh e la Pimpa, diventano poco … Se poi il bambino è abituato alle lettura da tempo, è in grado, verso i 4 – 5 anni, di ascoltare e capire storie complesse, di seguire il nesso logico delle cause e degli effetti e la sequenza temporale degli eventi. Tutto questo gli servirà un giorno per essere un buon parlatore, un buon lettore e perché no? Uno buono scrittore! Ma che fare quando il bambino mostra i primi segnali di intolleranza alle storie troppo semplici perdendo interesse? Certamente ogni genitore conosce i gusti dei propri figli e cercherà di seguirli nella scelta delle letture, ma a volte a me capita (e penso possa succedere a ciascuno di noi) di sottovalutare le competenze e le capacità delle mie bambine. Così ho fatto un esperimento con le “Letture a puntate”. Ho deciso di cominciare dal libro di Roald Dahl  “La fabbrica di cioccolato” (1964) di cui avevamo già visto il film. A volte faccio scelte casuali, che poi mi portano a ritrovare il filo rosso che le collega, mi spiego: abbiamo visto il film “Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato” di Mel Stuart (1971)  prendendo la videocassetta in biblioteca perché l’avevo visto anch’io da piccola e mi piaceva un sacco; poi, a distanza di tanti, tanti anni (2005), uno dei miei registi preferiti, Tim Burton, ne fa il remake “La fabbrica di cioccolato”, coincidenza? Forse. Ma guarda un po’ scelgo Dahl per cominciare il nostro esperimento, senza sapere che è proprio lui l’autore del libro da cui sono tratti i film. Lo scopro lì, in biblioteca. E così tutto tornava, mi ispirava e mi entusiasmava e la lettura a puntate di questo bel libro è stato un successone. Penso che la storia de “La fabbrica di cioccolato” non abbia bisogno di presentazioni, chi non la conosce? Ma lasciatemi dire che il libro è molto bello, scritto ad un livello giusto per un bambino curioso, ma anche per noi adulti, divertente ed irriverente: da provare. E così abbiamo approfondito la conoscenza di Dahl e ve ne parleremo nel corso dei prossimi mesi, ma vi possiamo già dire che ci piace molto!! **** Bibliografia: La fabbrica di cioccolato, Roald Dahl, Salani gl’istrici, 2003. Esiste anche l’audiolibro, ottimo per incoraggiare alle letture un po’ piu complesse anche i bambini con dislessia; lo potete trovare qui. Ecco una raccolta: Il GGG – Streghe – Matilde, Roald Dahl, Salani, 2008.

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